SERTUCCIO
Sertuccio è un bimbo napoletano nato all’inizio degli anni ottanta.
Il racconto dei traumi e delle gioie dei primi dieci anni di vita - i primi giochi e il primo giorno d’asilo, la scoperta del tifo calcistico e il divorzio dei genitori, la precoce vena creativa e i fantasmi esistenziali già quasi simili a quelli di un adulto - si intreccia costantemente con la narrazione di eventi e con personaggi di epoche successive.
La ragazzina a tratti manesca che va alla prima manifestazione del Friday for Future e l’anziana signora, terrorizzata da furti e immigrati, che si lascia proteggere da una tigre misteriosamente materializzatasi in casa sua, con tanto di habitat naturale proprio del felino.
Il giovane curatore e il giovane artista amici ma litigiosissimi e l’anziano vedovo che si sente amato più dalla sua badante che dai suoi familiari.
Il polemicissimo mondo dell’arte contemporanea, con il suo mormorare egotico di artisti, curatori, galleristi, spesso più o meno anonimi e le delusioni del vecchio militante di sinistra che cerca di cancellare il suo passato abbandonandosi alle sollecitazioni più machiste e xenofobe.
Il tutto scandito dai “ready-made verbali” più disparati e più o meno dissimulati o manipolati: da classici della letteratura di autori europei e non a discorsi di politici, fino a canzoni più o meno recenti o poesie chip.
Ne viene fuori un grande enigmatico, polifonico, rapidissimo e insieme profondo affresco storico-antropologico, ove se luoghi e tempi si accavallano in cortocircuiti spiazzanti, peraltro con la figura del narratore che invade costantemente lo spazio della storia – o sono i piuttosto i personaggi ad evadere? -, pure si tengono insieme in stratificazioni di senso tutte da scoprire come in un labirinto.
ISBN 9791280118141